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Domani a Roma Assemblea Presidenti Province

Pastacci “Chiediamo confronto a Senato: servono modifiche o il sistema crolla”

“Aspettiamo ancora di conoscere ufficialmente quale sia il testo dell’emendamento che il Governo vuole portare in Senato per intervenire sulle norme per Province e Città metropolitane.  Certo è che ci aspettiamo che in Senato si apra una vera riflessione, e che non avvenga quanto accaduto alla Camera dei Deputati, dove, pur avendo i gruppi presentato emendamenti migliorativi, con l’adeguata copertura finanziaria, al momento della discussione in Aula sono stati tutti ritirati”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, annunciando per domani, 4 dicembre, l’Assemblea dei Presidenti di Provincia, che si riuniranno a Roma (Palazzo Santa Chiara, Piazza di Santa Chiara, 14,  ore 10,30 - 14,00) per discutere delle iniziative da intraprendere sulla Legge di stabilità e fare il punto sullo stato di attuazione della riforma Delrio sui territori. “Qualunque sia l’emendamento che il Governo intende presentare in Senato – afferma Pastacci – certo è che deve essere coerente con l’attuazione della Legge Delrio e deve  essere in grado di produrre risultati  reali nel 2015.  Non si può da una parte avviare un processo di riforma che, anche attraverso il  lavoro che si sta portando avanti negli Osservatori regionali, impegna la istituzioni nel ridisegno dell’amministrazione dei servizi a livello territoriale, e dall’altra di fatto bloccarlo prima che inizi con tagli ai bilanci che azzerano quegli stessi servizi, dalla manutenzione delle scuole e delle, strade alla tutela dell’ambiente.

Accanto a questo, vogliamo monitorare il processo di attuazione della riforma Delrio sul territorio: a quanto ci risulta quasi tutte le Province hanno completato il monitoraggio imposto dal Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri del 12 novembre scorso, e hanno consegnato i dati agli Osservatori Regionali. Il 10 dicembre prossimo faremo il punto nell’Osservatorio nazionale, per capire cosa si farà ora con tutta la mole di dati che ci è stato chiesto di fornire”.