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La giunta regionale della Puglia approva il riordino Il disegno di legge presentato dall’assessore Caroli.

 

E' stato approvato dalla giunta regionale, su proposta dell'assessore Leo Caroli, lo schema di disegno di legge sul riordino delle province pugliesi e della Città metropolitana di Bari.

Le funzioni e i compiti, già assegnati dalla Regione alle province, sono conferiti alle nuove province e alla città metropolitana di Bari, secondo quanto stabilito dalla legge 'Delrio', che ridisegna confini e competenze dell'amministrazione locale.
Le restanti funzioni non fondamentali di competenza legislativa regionale, in particolare le politiche sociali, saranno esercitate in forma associata dai comuni o in via subordinata dalle nuove province e dalla Città Metropolitana di Bari. Sono assegnate alla Regione le funzioni non fondamentali già conferite alle province, in particolare i compiti che riguardano la vigilanza sui comuni nelle materie di competenza regionale. Le altre materie saranno oggetto di riordino coerentemente all'attuazione del complesso processo di riordino. Le funzioni in materia di Politiche attive del lavoro e formazione professionale continueranno ad essere esercitate dalle nuove province.

"Il provvedimento è frutto di un'intesa con tutti i soggetti istituzionali ed arriva dopo un lungo confronto", spiega la vicepresidente Angela Barbanente che ha presieduto i lavori di giunta, "la Regione sta facendo il suo dovere adempiendo alla legge Delrio nei termini fissati, secondo modalità che prevedono la piena partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel complesso processo di riordino".

Si dice soddisfatto per l'adozione del provvedimento anche Leo Caroli: "La Puglia è tra le prime regioni ad adottare uno schema di disegno di legge come previsto dalla normativa. L'iter andava avviato entro il 31 dicembre ed è significativo il fatto che altre Regioni italiane ci abbiano richiesto il testo in modo da adottarne uno simile". Resta ora però la ferma opposizione della Regione all'impianto della legge 'Delrio" e agli esiti della Legge di stabilità che prevedono esuberi tra il personale provinciale. "Ribadiremo il nostro dissenso nella conferenza stato-regioni e continueremo a valutare con l'Avvocatura regionale l'eventuale ricorso alla Corte costituzionale", conclude Caroli.