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Legge di stabilità, Variati:“Nel 2016 un taglio di 1,7 miliardi alle Province : impossibile garantire i servizi”

L’allarme lanciato dal presidente dell’Upi Achille Variati a tutti i parlamentari

“Se in Parlamento non si interviene sulla legge di stabilità con maggiori risorse per salvare i servizi essenziali, con un taglio ai bilanci che nel 2016 sarà di quasi 1 miliardo e 700 milioni sarà impossibile garantire la sicurezza e la manutenzione di strade e scuole e assicurare interventi per contrastare il dissesto idrogeologico la cura dell’ambiente. I Sindaci alla guida delle nuove Province stanno facendo il loro dovere,  in tre anni la spesa corrente è scesa di 1 miliardo 515 milioni: noi stiamo efficientando, ma non abbiamo nessuna intenzione di andare a tagliare risorse che servono per assicurare diritti ineludibili dei cittadini”.

E’ l’allarme lanciato dal presidente dell’Upi Achille Variati, Sindaco di Vicenza, che ha inviato a tutti i parlamentari un dossier con i numeri dei bilanci e l’impatto della manovra 2016 per i nuovi enti di area vasta.

Variati ha ribadito le richieste essenziali dei Sindaci alla guida delle Province “richieste – ha spiegato – che servono a salvare servizi essenziali”. A partire dall’incremento fino a 250 milioni  del fondo per strade e scuole, che il Governo ha attestato a 150 milioni, ma che, ha detto Variati “sono del tutto insufficienti per garantire la sicurezza e la manutenzione di oltre 130 mila chilometri di strade e delle oltre 5000 scuole superiori italiane.  Tra le altre richieste: la copertura integrale delle spese da sostenere nel prossimo anno per l’assistenza ai disabili sensoriali nelle scuole, pari a 113 milioni. “Abbiamo presentato anche proposte che rappresentano un risparmio per lo Stato – ha aggiunto il Presidente – come la costituzione nelle province e Città metropolitane delle Stazioni Uniche Appaltanti, che passerebbero dalle attuali oltre 7.000 alle sole 107 aree vaste, e il coordinamento per favorire la gestione associata delle funzioni comunali. Sono proposte a costo zero, che permetterebbero al Paese di fare un grande passo in avanti nella semplificazione della burocrazia”.