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L’Upi chiede incontro al Presidente della Repubblica

Verificare la possibilità di riprendere un percorso di riordino istituzionale condiviso da tutte le istituzioni costitutive della Repubblica. Questa la motivazione della richiesta di incontro contenuta in una lettera che il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, ha inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,  massimo garante della Costituzione e dell’unità nazionale.

“Le Province – scrive Saitta -  hanno sempre ribadito la loro volontà di dare un contributo positivo al riordino delle istituzioni pubbliche, attraverso concrete proposte per l’istituzione delle Città metropolitane, la riduzione del numero delle Province, il riordino degli uffici periferici dello Stato e la soppressione degli enti intermedi, che possono portare a consistenti risparmi di spesa e, soprattutto, ad una sensibile semplificazione della pubblica amministrazione, nel rispetto dei principi costituzionali”.  Ma il percorso deve essere coerente con la Costituzione vigente e non può procedere per strappi “destinati a produrre danni profondi e duraturi sulla nostra democrazia locale.

Ci rivolgiamo a Lei – scrive Saitta al Presidente Napolitano -  che in questi mesi ha più volte ribadito la necessità che le forze politiche trovino un’intesa sulle riforme essenziali per consentire all’Italia di riordinare il suo sistema istituzionale e renderlo più funzionale, nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, attraverso la riforma del sistema parlamentare, la revisione del titolo V, l’approvazione di una nuova legge elettorale. Richiami che abbiamo sinceramente apprezzato, ritenendo che il riordino delle istituzioni provinciali debba essere coerentemente collocato nel percorso di riforme che il Parlamento proprio in questi giorni sta definendo, attraverso l’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali”.

Nel testo, il Presidente dell’Upi ricorda la recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato le ultime riforme ai danni delle Province, che “ha chiarito che riforme istituzionali di tale portata non possono essere approvate frettolosamente con la decretazione d’urgenza, ma hanno bisogno di una riflessione approfondita che tenga conto delle garanzie che la Costituzione pone a tutela delle istituzioni costitutive della Repubblica. Occorre pertanto evitare che, sulla base di un’urgenza non giustificata, siano approvate norme di riforma dell’ordinamento delle Province che, oltre a introdurre elementi di ulteriore caos normativo in attesa di una più complessiva riforma delle istituzioni, potrebbero essere in contrasto con le disposizioni costituzionali e con i principi della carta europea delle autonomie locali, soprattutto per quel che riguarda le funzioni delle Province e la legittimazione democratica degli organi di governo delle Province e delle Città metropolitane”.