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Province bilanci, Pastacci “La Corte dei Conti conferma la nostra analisi

"Serve intervento del Governo e del Parlamento”

“Le manovre economiche hanno creato gravi criticità nei bilanci delle Province, che rischiano di vedere compromessi gli equilibri finanziari. Dopo il  nostro allarme, che abbiamo lanciato all’indomani dall’approvazione della Legge di stabilità 2015, la Corte dei Conti conferma con la sua relazione che la nostra analisi era corretta e circostanziata. Speriamo che ora Governo e Parlamento prendano atto dell’ineluttabilità di un intervento immediato ed urgente a risolvere questa grave emergenza”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, sottolineando come “la Corte dei Conti attesta non solo il rischio evidente di un dissesto di molto Province, indotto dalle manovre economiche che hanno chiesto a questi enti molto più del possibile, ma che le conseguenze immediate si avranno sui servizi ai cittadini e sulle garanzie del pagamento degli stipendi ai dipendenti. Una analisi dettagliata, quella della magistratura contabile, che nasce da una verifica attenta svolta sui territori, esaminando i bilanci veri degli enti e non attraverso teoriche proiezioni: la dimostrazione, come abbiamo più volte detto, che i dati da cui si è partiti per stabilire il contributo delle Province con la legge di stabilità 2015 erano sbagliati.

La conclusione cui giunge la Corte dei Conti è quella che come Upi stiamo sollecitando al Governo da tempo: serve un intervento urgente, che consenta alle Province di chiudere i bilanci gestendo in equilibrio il 2015, per permettere la piena attuazione della riforma senza compromettere l’erogazione dei servizi ai cittadini e garantendo  i diritti dei dipendenti. E’ evidente – conclude Pastacci - che questo rapporto conferma anche quanto abbiamo già evidenziato rispetto al prossimo biennio: con una situazione già così critica per quest’anno,  è del tutto impensabile  la previsione di un ulteriore contributo alle casse dello Stato dalle Province di 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017. La  manovra deve essere corretta”.