loading

PROVINCIA DI FOGGIA: “Time's up, il tempo è scaduto Noi ci siamo. E tu?”

Ieri a Bari la sottoscrizione del documento “Noi ci siamo”. Nasce la rete contro le molestie sessuali sui luoghi di lavoro.. Secondo le ultime rilevazioni Istat, sono 1milione 404mila le donne che in Italia hanno subito molestie o ricatti sessuali nella vita lavorativa da parte di un collega o da parte del datore di lavoro. 425mila tra il 2013 e il 2016. Soprattutto giovani donne, più istruite e spesso separate. Lo sanno bene le Consigliere di Parità che, nella loro funzione di pubblici ufficiali, ascoltano e difendono le donne che cercano di ribellarsi e che denunciano. “Noi ci siamo”. E' questo lo slogan dell'8 marzo, coniato ieri a Bari dove le Consigliere provinciali di parità della Puglia, su convocazione della consigliera regionale Serenella Molendini, si sono riunite assieme a forze sindacali ed ordini professionali per la sottoscrizione di un documento che vuol essere un impegno morale per la costruzione di un “Patto tra Istituzioni e tra Donne e Uomini di buon senso e di buona volontà per sconfiggere la violenza di genere, le discriminazioni, le molestie sessuali”. Focus, in particolare, sui luoghi di lavoro, dove le molestie sessuali non sono un gioco di seduzione accettato da entrambe le parti ma sono discriminazioni di genere, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale e non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice (o di un lavoratore) e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo, come esprime perfettamente il Codice della Pari opportunità Dlgs 198/2006 e successive integrazioni. La legge di Bilancio 2018 fa un passo in avanti, inserendo nel codice delle Pari Opportunità disposizioni a garanzia dei soggetti che denunciano molestie, facendo divieto di licenziamento della lavoratrice/lavoratore, e sollecita tutti i soggetti coinvolti a garantire un ambiente di lavoro rispettoso della dignità umana. “Perché siamo qui oggi? Per ribadire anzitutto la nostra solidarietà a tutte le donne che subiscono tali atti; per chiedere alle donne di denunciare, promettendo loro che non verranno più lasciate sole e troveranno negli Organismi istituzionali di Parità che sono presidio contro le discriminazioni, ascolto e, nel caso della consigliera di Parità, anche tutela gratuita” dichiara la consigliera di Parità della Provincia di Foggia, Antonietta Colasanto. Quindi, “per sollecitare Confindustria e tutte le associazioni datoriali ad attuare il Protocollo di intesa firmato a livello nazionale 2016 tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria che recepisce l’accordo quadro sulle molestie sessuali e la violenza nei luoghi di lavoro; per sollecitare la Regione Puglia a dare continuità ed attuazione alla Legge regionale 8/2014; per chiedere a tutti i politici che siederanno in Parlamento e a chi oggi siede nel Consiglio regionale, e nei Consigli comunali e provinciali, di dare finalmente corso ad una grande svolta culturale in questo Paese, che continua a perpetrare processi di esclusione nei confronti delle donne e che rende “sistema” le discriminazioni in tutti gli ambiti, da quelli economici a quelli sociali e politici”. E ancora, “per rafforzare gli organismi di parità nelle loro funzioni; per dotare gli Uffici delle Consigliere di Parità, ai vari livelli, di fondi adeguati per la tutela gratuita antidiscriminatoria (così come previsto dal Codice Pari Opportunità), ripristinando il finanziamento da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali al fine di poter essere più autonome nei confronti di Regioni e Comuni che spesso pongono in essere atti discriminatori”. Il secondo step saranno progetti ed appuntamenti territoriali sul tema. Perché ormai Time’s Up, il tempo è scaduto! 

download allegato n. 1