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Status degli amministratori: l’UPI in audizione alla Camera “Autonomia e responsabilità: urgente revisione riforma Province”

Autonomia, responsabilità e semplificazione profonda degli adempimenti, per fare in modo che le pubbliche amministrazioni, innanzitutto quelle piccole e meno organizzate, possano concentrarsi sull’erogazione dei servizi piuttosto che sulla burocrazia.

Questa la richiesta, che trovate illustrata nel documento che potete scaricare al link che segue UPI audizione bilancio camera ddl status amministratori presentata dall’UPI nell’audizione avuta oggi alla Commissione Bilancio della Camera, sul disegno di legge di semplificazione dell’attività amministrativa degli enti locali in particolare riguardo a status e funzioni degli amministratori,presentato sulla base della proposta Anci sottoscritta da migliaia di sindaci.

“Serve un riordino complessivo dell’ordinamento degli enti locali ed è urgente una revisione profonda della legge di riforma delle Province – ha detto Carlo Medici, rappresentante UPI e presidente della Provincia di  Latina.  Apprezziamo la decisione del Parlamento di inserire tra i collegati alla legge di bilancio 2020, un disegno di legge di revisione del testo unico degli enti locali. Ci aspettiamo che quello sia lo strumento per risolvere, finalmente, tutte le criticità della legge 56/14, a tre anni dal referendum che ne ha decretato il fallimento.

Abbiamo l’occasione di scrivere, una vera e propria Carta delle autonomie locali, dando piena attuazione alla Costituzione, che, indicando i Comuni, le Province e le Città metropolitane tra le istituzioni costitutive della Repubblica, ne garantisce autonomia e responsabilità.

Chiarezza delle funzioni, semplificazione dei soggetti indicati ad amministrare i territori con la definitiva assegnazione a Province e Città metropolitane di tutte le funzioni oggi esercitate da migliaia di enti strumentali intermedi, nelle regioni ordinarie come nelle regioni a statuto speciale; rivedere la governance degli enti e le modalità di elezione, che erano state immaginate nel 2014 come provvisorie e mostrano quindi tante lacune; rafforzare le autonomie locali anche in vista del percorso di attuazione del Regionalismo differenziato, che deve vedere i rappresentanti dei cittadini e dei territori coprotagonisti del confronto tra Governo e Regioni, insieme al Parlamento: queste le priorità su cui ci aspettiamo risposte, ormai ineludibili e della massima urgenza”.