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Cantieri: L’UPI al convegno ANCE “Le semplificazioni da sole non bastano. Senza risorse gli investimenti non partono”

“Se si semplificano le procedure ma non si prevedono risorse a favore degli investimenti per le opere pubbliche, non si aprono i cantieri. Per rilanciare gli investimenti servono sia la semplificazione delle norme, sia misure economiche ad hoc.  Il decreto ‘sbolccacantieri’ ha effetto solo se ne nel decreto ‘crescita’ si prevedono fondi per fare ripartire le opere pubbliche, soprattutto quelle locali: strade, scuole, ponti, interventi per contrastare il dissesto idrogeologico. ”

Lo ha detto la Presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, intervenendo per l’Upi al convegno dell’ANCE – Associazione Nazionale dei Costruttori “Sblocca Cantieri: quali risorse, quali regole”.

“Le Province – ha evidenziato la Presidente –  hanno pronto un piano delle piccole opere pubbliche che da qui al 2023 permetterebbe al Paese di portare a termine interventi essenziali di cura del patrimonio pubblico: 1.712 progetti per la modernizzazione delle  strade provinciale, 592 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori 1.918 progetti per mettere in sicurezza ponti, viadotti e gallerie che necessitano di interventi urgenti. Opere che sono essenziali per garantire diritti e sicurezza. e promuovere occasioni di sviluppo per le imprese, soprattutto quelle locali.

Questi numeri – ha poi concluso la Presidente Chiassai – disegnano un ente, la Provincia, estremamente attivo e reattivo, che dopo la profonda crisi economica ed istituzionale causata dai tagli ai bilanci subiti e dall’incertezza di una riforma rimasta in sospeso, ha ricominciato a pieno a svolgere il ruolo chiave che le è stato assegnato dalla Costituzione e dalle leggi: promuovere e accompagnare lo sviluppo locale. Tornare adesso a rimettere in discussione questa istituzione, a creare di nuovo un clima di incertezza e di instabilità, non farebbe che generare caos.

L’ultima volta che un Governo ha scelto questa strada, indebolendo le Province e abbandonando di fatto i territori e le comunità lontani dalle grandi aree urbane, gli investimenti in strade provinciali, scuole secondarie superiori e difesa del suolo sono crollate di oltre il 60%. Un Paese che vuole crescere non può essere di nuovo squassato da riforme costituzionali”.