“II Governo si è impegnato con ANCI e UPI a costituire un fondo di 3,5 miliardi per Province e Comuni, che copra le mancate entrate tributarie che gli Enti locali stanno subendo a causa dell’emergenza Covid19. Siamo certi che questo impegno sarà mantenuto nel decreto aprile”. Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale intervenendo in videoconferenza all’audizione sul DEF con le Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Un fondo che – ha sottolineato de Pascale – sarà assegnato ai singoli enti in base alle rilevazioni del Tavolo di Monitoraggio tra UPI, ANCI, ministero dell’economia e ministero dell’interno, che garantirà il continuo aggiornamento del flusso delle entrate tributarie correnti degli enti locali, anche per verificare le ulteriori risorse che si rendessero necessarie per garantire lo stesso livello di entrate dell’anno precedente. Per le Province e Città metropolitane, secondo una prima stima prudenziale ad oggi per il mancato gettito da IPT ed RCA ci sono già 820 milioni di entrate in meno”.
Ma soprattutto l’UPI ha ribadito alle Commissioni la necessità di attivare fondi ad hoc per dare vigore e slancio agli investimenti degli enti locali. “Un fondo di 1 miliardo per intervenire sulla manutenzione straordinaria dei 130 mila chilometri di rete viaria provinciale, e 1 miliardo per mettere in sicurezza le 7.400 scuole secondarie superiori gestite dalle Province, accompagnato da norme di semplificazione del Codice Appalti che possano rendere tempestive nella legalità le procedure degli appalti – ha spiegato de Pascale ai senatori e deputati presenti”
“Chiediamo una attenzione particolare alle scuole – ha poi detto il Presidente UPI – che devono essere riaperte scuole secondo i nuovi criteri di sicurezza e distanziamento, con interventi di manutenzione e di riorganizzazione degli spazi da effettuarsi entro il prossimo mese di settembre. Per questo dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter realizzare i lavori ora che le scuole sono chiuse.”
Da ultimo de Pascale ha evidenziato una nuova criticità che le Province stanno riscontrando nei cantieri già aperti “Le ditte si stanno attivando per vedersi riconosciuti maggiori oneri giustificati dalle maggiori spese generali per una gestione di sorveglianza e sanificazione, maggiori costi sulle voci generate da una incidenza riflessa sui prezzi dei materiali ; maggiori oneri della sicurezza; allungamento dei tempi di realizzazione delle opere a causa del minor numero di operai che potrà lavorare nei cantieri per il rispetto del distanziamento sociale. Serve un fondo di garanzia per Province ed enti locali per coprire questi nuovi costi inattesi”.