Variati: "Il Parlamento risolva le criticità istituzionali e l'emergenza finanziaria delle Province"
"La situazione delle Province presenta un chiaro quadro di criticità sia dal punto di vista istituzionale che finanziario, ormai di lunga durata, rispetto al quale è necessario che il Parlamento ponga rimedio con interventi urgenti e strutturali". Lo ha detto il Presidente dell'Upi, Achille Variati, intervenendo oggi alla Camera dei Deputati per l'audizione sul DEF 2018 con le Commissioni Speciali di Camera e Senato.
"Per quanto riguarda le questioni istituzionali- ha detto il Presidente ai deputati e senatori presenti - crediamo sia arrivato il momento di rivedere profondamente la legge 56/14 per dare una prospettiva certa alle Province in coerenza con le disposizioni della Costituzione e della Carta europea delle autonomie locali, sia relativamente agli organi di governo e al loro sistema di elezione, sia relativamente ad una più precisa definizione delle loro funzioni fondamentali, con l’obiettivo di realizzare una vera semplificazione amministrativa nel Paese". Il Preisdnete si è poi soffermato sui temi relativi alla profonda crisi finanziaria delle Province "E' tempo di ripristinare e consolidare in maniera strutturale l’equilibrio nei bilanci provinciali, sanando, a partire dal 2018 il deficit di 280 milioni circa che non consente ancora a troppi enti di chiudere i bilanci ma soprattutto non garantisce l’adeguato finanziamento delle funzioni fondamentali, e dunque l’erogazione di servizi efficienti a tutti i cittadini. Così come bisogna attuare finalmente il principio dell’autonomia di entrata e di spesa dell’art. 119 Cost., attraverso un sistema certo di tributi propri, compartecipazioni e fondo perequativo, che, avendo individuato i LEP, possa garantire a “fabbisogni standard” l’integrale copertura finanziaria in ordine alle funzioni esercitate dalle Province e agli investimenti necessari per i territori". Quanto poi alla semplificaizone amministrativa, Variati ha ricordato che negli ultimi quattro anni le 50 Stazioni Uniche Appaltanti delle Province hanno consolidato le proprie strutture, aggregando oltre 1.400 Comuni e accrescendo del 30% il volume di gare espeltate. " Si tratta di perseguire con decisione lungo questo percorso, attraverso la definizione di politiche e di norme legislative che individuino in ogni Provincia e Città metropolitana Stazioni Uniche Appaltanti qualificate. Questo farà superare la frammentazione attuale e ridurre sensibilmente le decine di migliaia di Stazioni Appaltanti ad oggi esistenti, consentendo di supportare tutti gli enti locali del territorio in una gestione efficiente ed efficace degli appalti pubblici locali".
In allegato, il Documento depositato agli atti delle Commissioni: