All’atto dell’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio Provinciale, del regolamento per la concessione a terzi del “Teatro del Fuoco”, il Presidente della Provincia, Nicola Gatta, ha espresso parole di vicinanza e solidarietà al mondo della cultura, tra i più colpiti dalla pandemia, mettendo in risalto il segnale di grande speranza che un contenitore culturale può infondere nella collettività.
Sulla stessa lunghezza d’onda, la Consigliera, delegata alle Politiche Culturali, Angela Maria Lombardi, che ha sottolineato come, attraverso questa delibera, si sono seguite due direttrici strategiche. Da una parte, qualificare la gestione del Teatro del Fuoco sganciandola dall’ottica meramente economico-patrimoniale e creando le basi per una sua concreta valorizzazione quale luogo di cultura facendo una profonda innovazione del regolamento di utilizzo del Teatro del Fuoco che da oggi potrà tornare ad essere uno spazio a disposizione dell’arte e dei saperi, al servizio dell’intera comunità di Capitanata.
Dall’altra parte, in questi tempi difficili segnati dall’emergenza sanitaria, l’ Ente Provincia, manda un segnale di attenzione ai lavoratori della cultura, rinunciando, fino al luglio 2021, al canone di affitto del Teatro per chi vorrà utilizzarlo. Un segnale che indica la vicinanza dell’istituzione a lavoratori che, per via delle ultime misure restrittive, si sono sentiti appartenere ad una categoria non essenziale, superflua, laddove, invece, teatro, arte, cultura e circolazione dei saperi sono elementi da incoraggiare sempre e comunque, soprattutto in territori difficili come quello dauno.
Si auspica che con questa iniziativa Foggia e l’intera Provincia possano contare in un ulteriore luogo di stimolo e proposizione culturale, affinchè, non appena l’emergenza sanitaria lo consentirà, il Teatro possa svolgere pienamente le sue funzioni. Particolare attenzione è riposta non solo ai contenuti artistici ma anche all’utilizzo della struttura da parte delle scuole e dell’università per incontri di approfondimento.
E’ una visione a 360° della struttura che ha motivato questa innovazione e che dimostra come, anche non avendo un’attribuzione esplicita di poteri e prerogative, un Ente locale può trovare molti modi per intervenire a beneficio della comunità e per lanciare segnali di attenzione nella direzione della crescita del territorio.