"La massiccia mobilitazione dimostrata dall’intero territorio salentino in conseguenza delle decisioni, successive al periodo emergenziale, delle Società di trasporto di effettuare collegamenti penalizzanti per l’intera area ha determinato, oltre ad una serie di prese di posizione, l’apertura di un ampio dibattito per ottenere chiarimenti che si auspica possano concludersi con risultati positivi.
Appare evidente che, come prima considerazione, in attuazione ai principi generali che ispirano la normativa di settore, lo Stato garantisce ingenti finanziamenti che hanno come obiettivo quello di consentire a tutto il territorio italiano pari opportunità di mobilità e quindi anche di crescita sociale, economica e culturale.
Peraltro tutta la vigente normativa, nel ripartire le funzioni di trasporto pubblico tra Stato, Regioni ed EE.LL. ha come obiettivo finale quello di concorrere a garantire un corretto equilibrio tra diritto alla mobilità, sviluppo socio-economico e tutela dell’ambiente.
Tale tematica appare peraltro prioritaria anche rispetto alle diverse analisi tematiche di contesto che devono essere alla base della programmazione e progettazione di collegamenti stradali e ferroviari.
E’ necessario infatti stabilire, al di là dell’analisi costi – benefici, indiscutibili principi di riconoscimento di diritti fondamentali per tutti i cittadini evitando la nascita e la formazione di nuove periferie territoriali che, anche attraverso un progressivo indebolimento delle autonomie locali, classificano il territorio in realtà aventi meno diritti e meno opportunità di crescita nell’ambito del paese Italia.
Il Consiglio dei Ministri, nel “Decreto Semplificazione”, ha previsto una “corsia preferenziale” per l’esecuzione di una serie di opere pubbliche finalizzate a completare un programma di rilancio dell’intero Paese. L’elenco delle stesse,circa 130, è riportato nell’allegato “infrastrutture” adottato insieme al Programma Nazionale di Riforma e fa riferimento ad una serie di interventi “prioritari” individuati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In tale elenco di opere non risulta inserita nessuna delle opere che il Salento ed i Salentini attendono da anni e che sono indifferibili per “collegare in maniera veloce” il territorio alle aree strategiche nazionali ed europee.
La scelta pertanto di riconoscere la priorità a S.S. 275, potenziamenti ferroviari, portuali ed aeroportuali al Salento, deve costituire, prima di tutto, una rivendicazione strategica del territorio che deve essere perseguita sia dai singoli cittadini che dalla rappresentanza politica e dalla società civile, che non può consentire che “Italia veloce” possa rappresentare, al contrario, il primo di una lunga serie di decisioni finalizzate ad un impoverimento infrastrutturale dell’intera area.
A tal proposito i dati di traffico sviluppati dai territori di Lecce, Brindisi e Taranto, nonché quelli socio – economici, evidenziano che esistono le condizioni tecniche, sociale ed economiche per realizzare gli interventi da anni rivendicati.
Il contesto demografico e socio – economico, unitamente all’esplosione dell’analisi dei dati del settore turistico, impongono, sia per rispondere alla “domanda potenziale” di servizio, sia a garantire mobilità e collegamenti all’intero territorio, la realizzazione, in tempi rapidi, del potenziamento infrastrutturale dell’area salentina.
L’auspicio è che l’intero Consiglio dei Ministri possa prendere atto delle richieste politiche e sociali: lo chiede l’intero territorio e, ove fosse necessario, lo supportano i dati territoriali e le stime della domanda di servizi e mobilità".