Un Protocollo d’intesa Sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura: è quello siglato nei giorni scorsi da Asl Lecce, Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, Comune di Nardò, Cooperativa Sociale Rinascita, Consiglio Italiano per i Rifugiati e Caritas.
L’accordo nasce da quello sottoscritto a livello nazionale dai Ministeri dell’Interno, del Lavoro, delle Politiche agricole alimentari e forestali, siglato anche dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dalle Regione Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, che ha l’obiettivo di sostenere e rafforzare gli interventi di contrasto al caporalato e allo sfruttamento su tutto il territorio nazionale, in particolare a partire dai territori di Bari, Caserta, Foggia, Lecce, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria.
Il protocollo siglato presso la Asl di Lecce riguarda, in particolare, la parte sanitaria e la sicurezza sul lavoro, e mira all’attivazione di un presidio medico-sanitario della Asl predisposto sul terreno preso in locazione dal Comune di Nardò in località “Arene Serrazze”, con la collaborazione attiva dei soggetti del terzo settore, che si occuperanno di garantire un servizio di mediazione linguistico-interculturale, oltre ad un’attività di supporto al personale medico e ad un servizio di consulenza dei diritti socio-assistenziali e di supporto al personale medico con attività di front-office, registrazione dati e gestione dell’afflusso alle prestazioni sanitarie.
Si tratta di un passo importante per garantire ai lavoratori migranti presenti nelle campagne di Nardò le prestazioni sanitarie assimilabili a quelle erogate da un ambulatorio di medicina convenzionata mediante il presidio in loco. Esso sarà aperto ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20. Inoltre, la Asl fornirà i ricettari, lo strumentario, i farmaci e il materiale di consumo, allestendo un apposito armadio farmaci.
Il protocollo si presenta sperimentale e innovativo poiché consentirà l’attivazione delle procedure di attribuzione e rilascio del codice STP (Stranieri Temporaneamente Presenti), consentendo ai migranti privi di permesso di accedere in ogni caso alle cure necessarie ed urgenti, nonché per ciò che attiene gli interventi di prevenzione sull’igiene e sicurezza del lavoro.
A tale scopo l’unità mobile per migranti e rifugiati, organizzata da Cooperativa Sociale Rinascita, Istituto di Culture Mediterranee e Consiglio Italiano per i Rifugiati, con i propri mediatori e consulenti supporterà i medici del lavoro e i tecnici della prevenzione del Dipartimento di Prevenzione - Spesal della Asl. Gli interventi effettuati a bordo del camper saranno mirati all’informazione dei lavoratori sulla sicurezza in agricoltura e sui controlli sanitari preventivi per i migranti da avviare al lavoro in tale settore.