“Questo decreto-legge è uno dei pilastri che accompagnerà tutto il percorso di attuazione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza ed è strategico per assicurare una partenza del processo in piena efficienza. Siamo certi che nel passaggio in Parlamento sarà possibile modificare ed integrare le lacune che presenta, nonostante il confronto tra il Governo Draghi e le istituzioni territoriali sia stato e continui ad essere incessante e pienamente collaborativo. A partire dalla ricostruzione corretta della governance, che ad oggi è riservata esclusivamente al rapporto tra Governo e Regioni, escludendo le rappresentanze delle Province e dei Comuni – istituzioni che insieme alle Regioni sono chiamate ad attuare oltre il 40% degli interventi previsti dal Piano, per una mole di investimenti che il Ministro dell’economia Daniele Franco ha quantificato in 84 miliardi”. Lo ha detto il rappresentante dell’UPI, Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca, intervenendo in audizione alla Commissioni Affari Costituzionali e Ambiente della Camera dei Deputati sul Decreto Legge “Governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”.
“Chiediamo al Parlamento di risolvere questa criticità – ha detto Menesini – inserendo la previsione a pieno titolo della rappresentanza delle Province, l’Unione delle Province italiane, e dei Comuni e delle Città metropolitane – l’ANCI – nella Cabina di regia secondo le medesime modalità previste per la Conferenza delle regioni”.
Il rappresentante dell’UPI ha poi evidenziato le altre criticità su cui l’Associazione chiede interventi di modifica: “Per assicurare il rispetto della tempistica evitando inutili sovrapposizioni burocratiche che non farebbero che rallentare il procedimento, per quanto riguarda gli investimenti assegnati a Province, Città metropolitane e Comuni, occorre prevedere l’assegnazione diretta dei finanziamenti, attraverso gli stessi modelli che sono ad oggi utilizzati con successo sia rispetto all’edilizia scolastica che rispetto alle infrastrutture viarie”.
“Quanto poi al potere sostitutivo – ha proseguito – siamo d’accordo sul principio, perché la sfida del PNRR è di riuscire a spendere bene e nei tempi, ma la troppa ampia discrezionalità prevista rischia di portare ad una centralizzazione degli interventi, in antitesi con l’obiettivo del necessario coinvolgimento degli Enti locali nell’attuazione del Piano”.
Positivo il giudizio dell’UPI sulle misure per la semplificazione “su cui – ha concluso Menesini – proponiamo alcune integrazioni migliorative, in particolare rispetto alle Stazioni Uniche Appaltanti delle Province, dei Comuni capoluogo e delle Città metropolitane, che in trovano una importante valorizzazione ma cui deve essere riconosciuta la qualificazione di diritto e che vanno rafforzate nel personale”.
Nel link, il documento illustrato Audizione DL 77 Governance semplificazioni PNRR – Osservazioni UPI