ANSA. "Sono state 400 le richieste di intervento per gli incendi divampati in provincia di Lecce nel solo mese di maggio, con gli ulivi secchi perché malati di Xylella in fiamme nelle campagne ormai in abbandono e piene di sterpaglie". Lo comunica Coldiretti Puglia che ha sottoposto al sottosegretario alle Politiche agricole Francesco Battistoni "lo stato dell'arte del Piano di Rigenerazione Olivicola, di cui non è stata data ancora attuazione agli interventi finanziati che prevedono la rimozione degli ulivi secchi, la diversificazione produttiva, con l'urgente necessità di rifinanziare le operazioni di espianto e reimpianto degli ulivi".
"Quanto sta accadendo in provincia di Lecce è un segnale grave - rileva il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - perché oltre al patrimonio olivicolo drammaticamente compromesso, è incalcolabile il danno d'immagine in Salento con gravi ripercussioni sul paesaggio, il turismo, fino agli investimenti per l'indotto commerciale e artigianale legato all'agroalimentare e alla ricettività". Il paesaggio "lunare" del Salento, dove campeggiano ulivi "ormai morti da anni - dice Coldiretti Puglia - si sta trasformando nel girone dantesco dell'inferno, dove le fiamme divampano per colpa dell'abbandono in cui versano i campi pieni di sterpaglie e infestanti secche, riducendo gli ulivi in torce gigantesche".
"Per intervenire su un singolo albero andato a fuoco servono circa 300 litri d'acqua - evidenzia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - e la vastità e numerosità degli incendi non è gestibile con gli scarsi mezzi ordinari che vigili del fuoco e protezione civile hanno a disposizione. E' una situazione fuori controllo".